Continua l’avvitamento delle quotazioni di Piazza Affari

Continua l'avvitamento delle quotazioni in uno spazio sempre più ristretto. L'indice MIB rimbalza sulla trendline che connette tutti i minimi sperimentati negli ultimi quattro mesi, e si dirige verso la parete superiore di una congestione triangolare dalla quale presto si uscirà, in un modo o nell'altro. La novità rispetto al precedente tentativo di aprile, è costituita dallo "sganciamento" da parte dello short stop settimanale, finora fatale per i Tori, e situato adesso nei pressi dei 18400 punti: non sarà necessario attendere molto, prima di capire le reali volontà di medio periodo della borsa italiana.

In termini relativi, però, permangono notevoli perplessità. La differenza fra le performance a dodici mesi di Piazza Affari e l'Eurostoxx ha raggiunto un livello infimo degno di nota, sulla base dell'esperienza degli ultimi tre lustri. Tuttavia, se esaminassimo il semplice rapporto fra le quotazioni, ci accorgeremmo della persistenza di una condizione di crisi tutt'altro che superata.

Il grafico consente di "apprezzare" l'abbattimento ad inizio anno del canale ascendente in essere dal 2012, e il vano tentativo di recupero immediatamente successivo (pullback). Sotto questa prospettiva, la debolezza relativa inaugurata in autunno è ancora di attualità, e non mostra credibili segni di inversione. Un doppio minimo? potrebbe anche essere, ma prima che questa ipotesi sia abbracciata, occorrerebbe una conferma che al momento sfugge.

Nei confronti dello S&P500 - in valuta locale - la debolezza relativa persiste da agosto. Stridente è il contrasto fra il MIB, che nell'ultimo anno ha ceduto più del 20%; e lo S&P, prossimo ai massimi assoluti, e intenzionato a migliorarsi per il quarto mese di fila: nel caso, sarebbe la prima volta in più di due anni.

Ftse Mib: riflettori puntati sulle riforme italiane

articolo1
News

Ftse Mib: Ci vorrà tempo per vedere gli effetti delle riforme attuate in Italia ed è ancora troppo presto per valutare se e quanto le riforme riusciranno a dare una spinta propulsiva alla debole crescita dell'Italia. Lo rimarca Fitch che pone l'accento sull'importanza dell'esito del referendum costituzionale in agenda ad ottobre. Guardando al medio termine Fitch rimarca la presenza di pressioni in settori chiave come quello bancario, gravato da una debole qualità degli asset e una notevole frammentazione.